25/05/09

E LE API TORNANO A VOLARE


Sono anni che ormai in tutto il mondo occidentale le api stanno scomparendo, e se la paura derivante dal fantomatico anatema einsteiniano secondo cui con la scomparsa del laborioso insetto scomparirebbe a breve anche l'uomo, risulta un po' esagerata, la preoccupazione di consumatori, produttori ed esperti rimane e nessuno ha ancora trovato una risposta soddisfacente. Il problema è stato considerato molto seriamente e per lo meno in Italia una corrispondenza è stata individuata. Da quando è stata interdetta la "concia" del mais, ovvero un concomitante dosaggio di pesticidi specifici uniti alla semina del cereale, si è notato più o meno dappertutto un immediato ripopolamento degli alveari. Gli apicultori cantano vittoria unendoci un gran sospiro di sollievo, anche perchè la situazione negli ultimi anni, in alcune zone aveva raggiunto davvero la disperazione, con la moria totale degli esemplari e la mancanza degli sciami che garantiscono nuove covate. Lungi dall'essere risolto completamente, poichè il problema della sparizione delle api è connesso a 360 gradi con l'ecosistema e la sua manipolazione da parte dell'uomo, una piccola vittoria ha il suo peso: sia sulla coscienza di chi continua a permettere che lo sfruttamento del territorio sia metodologicamente indiscriminato, sia per chi da anni denuncia l'assurdità e la dannosità di molti trattamenti pesticidi che risultano tra l'altro poco utili, come ad esempio si è dimostrata essere la concia del mais. OGM, inquinamento ambientale e magnetico, effetto serra, surriscaldamento globale, sfruttamento criminoso delle risorse naturali sono tutti elementi che disturbano il ciclo vitale di tutti gli esseri viventi, e lo sappiamo bene, ma fino a quando il danno non sarà superiore al beneficio in termini economici, il sacrificio delle api e chissà di cos'altro in futuro, sarà sempre e comunque sopportabile, scientificamente contemplato da chi ne continuerà a trarre vantaggio.

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