11/09/09

GOOGLE , GLI UFO E L'UNIVERSO CHE PENSA A SE' STESSO (definitivo)

Una settimana fa il logo di Google si presentava inspiegabilmente così come lo vedete. Insieme veniva linkata la ricerca con parole chiave "fenomeno inspiegabile". In più sulle pagine del suo accunt Twitter compariva come indizio questo : 1.12.12 25.15.21.18 15 1.18.5 2.5.12.15.14.7 20,15 21,19, che codificato è risultato essere la frase inglese “All your O are belong to us” (“Tutte le vostre O ci appartengono”). Per giorni sulla rete e sugli altri media sono impazzate le ipotesi più diverse, fino a quando anche ai non appassionati è stato svelato il mistero secondo il quale, questa trovata grafica era una sorta di celebrazione semi pubblicitaria del videogioco "Zero Wing", che quel giorno, vent'anni fa vedeva la luce per la prima volta e il cui slogan richiamava molto chiaramente la frase numerica. Ora è chiaro che se questa è la risposta ufficiale non vi è motivo per non crederci, ma sicuramente quella "O" che viene rapita dal disco volante ha significato ben di più di una simpatica trovata grafica, non solo perchè "fenomeno inspiegabile" è risultata essere la frase più cliccata e la questione è dilagata eloquentemente in milioni di commenti a tema (più o meno contorti), ma anche perchè internet ha dimostrato di essere di questi tempi, il bacino di raccolta indiscriminata di un crescente desiderio mondiale di trascendenza, di applicazione e ricerca nella metafisica, il posto per anime in cerca di risposte non convenzionali ai numerosi misteri irrisolti della nostra realtà. Google è internet, una buona fetta di internet è una comunità dedita all'esplorazione del cosiddetto irrazionale: il fatto è che i "fenomeni insoliti" stanno diventando così condivisi e condivisibili da intasare la rete quasi quanto il porno (e con esso condivide gli stessi difetti di grande difficoltà di scrematura, ma infinita varietà di scelta ;-) e per chi ne sfrutta i meccanismi è sicuramente significativo in termini economici, e quale stereotipo migliore se non un accattivante disco volante per ammiccare ad un'utenza così corposa, desiderosa di mistero? I numeri parlano da soli, basta cliccare, e Google lo sa! Il discorso che sta dietro ai numeri però è complesso: in somma, non si può più trattare di ansia trascendentale da fine millennio, nè di semplice curiosità dell'insolito, tantomeno di primitiva necessità causale del divino. Sembra invece che si stia arrivando ad una più sottile e generale condivisione del Fenomeno (phainomenon, participio presente del verbo greco phainomai, "che appare, che si mostra, che si rivela"), in altre parole insieme al moltiplicarsi degli eventi insoliti, si sta sviluppando una crescente coscienza di essi insieme ad una percezione del lato più sensibile del nostro essere (che da secoli bussa inascoltato alla nostra coscienza), il quale rendendosi man mano più evidente (mostrandosi appunto) agli occhi increduli della nostra mente così razionalizzata dal sistema, ci permette di recepire finalmente la dissonanza tra quello che ci insegnano a prendere per reale, e ciò che realmente il nostro inconscio percepisce dell' eccezionalità della condizione umana. Che sia il miracolo cristiano, la meditazione spirituale, o l'addotto ipnotizzato, si sta diffondendo una certa attenzione alla profondità, un' attitudine alla ricerca interiore ed un bisogno di risposte differenti, svincolando la nostra esistenza dal servile meccanismo del consumare (tempo, energia, risorse etc.), preferendo rivolgere la fame verso il proprio interno, alla ricerca di nuove intuizioni, grazie ad una mentalità più aperta e possibilista. In certi casi l'incredibile si mostra agli occhi di alcuni privilegiati tra gli esseri umani, che se non sono mitomani, incontestabilmente in media si scopre essere soggetti di buon livello culturale almeno, il chè dimostra che proprio in questo periodo di grande spinta intellettuale e di espansione cognitiva, il pensatore onesto possiede i mezzi con cui poter analizzare il suo contesto, e quindi anche a rendersi conto di quanto in effetti l'arroganza del nozionismo contemporaneo finga una onniscienza totalitarista, di fronte alla divina proprietà inversamente proporzionale del sapere: in realtà più conosco, più so di non sapere. Sono millenni che menti illuminate come Socrate ne ammirano lo sconcerto, e sono altrettanti anni che il potere cerca di manipolarne gli effetti, minimizzando la portata di questa semplice massima universale. La realtà è che il Cosmo, dal Big Bang sta compiendo il suo viaggio misterioso d'espansione, e noi microscopici e miserrimi passeggeri siamo talmente terrorizzati dal fatto di non poter farci e capirci niente, che abbiamo sviluppato una strana isteria di massa: facciamo finta di niente, non prendiamo in considerazione la reale situazione della condizione umana. C'è gente che si dichiara atea o peggio ancora materialista, ovvero preferisce non pensarci o piuttosto convincersi che da quello che era materia compressa all'inverosimile ed energia (data per ovvia l'assenza di consapevolezza tipica della materia) sia derivato un' "essere (!) vivo" ed autocosciente per caso, ma se nulla si crea e nulla si distrugge l' "essere vivo" dov'era? eppure l' "essere vivo" per loro non consiste in niente di diverso dall' "essere cosa". Chi non si rende conto di quanto l'Universo sia trascendentale, anche solo per la sua insperabile armonia, per la sua complessa differenzazzione e la sua profondissima meccanicizzazione, si ricordi che l'uomo per quanto nullità cosmica è parte dell'autocoscienza dell' Universo. Come dice Stephen Hawking "Noi siamo l'Universo che pensa a sè stesso" e non ci sono versi di confutarlo; siamo nati dalla materia, fatti di materia per renderci conto di non esserlo, semplicemente. Per quanto sia assurdo è così, se vale il cogito ergo sum vale anche sentirsi Universo pensante. Per molto tempo la parte trascendentale del nostro essere è stata ridotta ad un flebile sussurro vergognoso, per quanto l'Esistenza ammiccasse di continuo alla nostra sensibilità innata. Essa è stata creata dalla materia del Big Bang, presente da millenni prima che l'uomo ne incarnasse il profilo. Solo ora, iniziando lo sgrossamento della pula dal seme cosmico, iniziamo forse a rendercene conto un pochino di più.

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