29/09/11

UFO A SANTIAGO, CHILE, AVVISTATO IN CORRISPONDENZA DI UN BLACK OUT - aggiornato in data 04/10/2011



Di solito non vado dietro all'ultimo video ufo che spunta dalla rete, ma questo mi sembra particolarmente interessante. Innanzitutto ci sono possibilità che non si tratti del solito falso, anche perchè i testimoni sarebbero numerosi e il filmato è stato postato da utenti differenti. Non è una garanzia sufficiente, perchè l'eventuale faker potrebbe aver usato account differenti, ma anche l'aspetto del video non è sembra essere l'ennesimo trucco da pc. Per adesso i condizionali sono d'obbligo e le speculazioni più importanti non si possono ancora fare, ma se saltasse fuori che non è un falso, sarebbe certamente un caso molto, molto interessante e importante. L'avvistamento sarebbe stato effettuato il 24 settembre nella capitale del Cile, in corrispondenza di un black out parziale avvenuto sulla città proprio negli stessi minuti. Santiago non è nuova ad eventi ufologici di un certo rilievo, anzi, nel 2007, 2009 e nel 2010 sono stati girati video nei quali si possono vedere luci molto simili a quelle più recenti. La cosa desta qualche sospetto, anche solo in considerazione dell'ipotesi che possa trattarsi della ripetizione di qualcosa di più "terricolo", come esercitazioni militari o analoghe manovre aeree, anche se la dinamica degli oggetti luminosi sembrerebbe escludere di primo acchito questa opzione. Aspettiamo e vediamo: intanto indago per cercare di capire subito se si tratta di un falso, e in caso di sviluppi vi terremo informati.

AGGIORNAMENTO 04/10/2011

I sospetti erano fondati: nonostante pensassi di averli visti tutti, mi era sfuggito uno dei video di Santiago, quello del 16 dicembre 2009 che è evidentemente uguale a quello spacciato per nuovo. Il black out c'è effettivamente stato, e qualcuno ha furbescamente pensato di aggiungerci un po' di colore collegandovi un video evocativo. In effetti erano giorni che cercavo notizie inerenti sui quotidiani cileni, e per il fatto che non venisse menzionato l'avvistamento da nessuna parte, era sempre più chiaro che non era affatto avvenuto. Ringrazio Insider che nei commenti qui sotto l'ha segnalato, risolvendo tutto insieme ad una possibile spiegazione: le luci sarebbero degli aerei militari in parata. Effettivamente i video disponibili di queste esercitazioni cilene sono molto simili a quelli di presunta matrice ufologica, ma c'è da dire che i movimenti delle luci sono abbastanza anomali per una parata, e comunque difficilmente attribuibili alle capacità di un aereo, ma trattandosi magari di volo acrobatico, potrebbe starci. Il fatto che si siano ripetuti avvistamenti analoghi almeno tre volte porterebbe a chiudere la faccenda così. Ma perchè effettuarle tali manovre di notte? Perchè in seguito agli avvistamenti del 2009 e del 2010 nessuno dei responsabili ha spiegato ufficialmente il fenomeno? Perchè sui blog e sui siti cileni nessuno ha dato questa versione, considerando che un'apparizione così evidente, ripetuta nel tempo non può essere passata inosservata? Se anche gli ufologi ci avessero marciato sù, perchè non si trovano debunkers o scettici locali che ne parlano, visto che dovrebbe essere cosa nota al grande pubblico?
In definitiva credo che con molta probabilità abbia ragione Insider, ma rimangono ancora dei piccoli dubbi da chiarire.

24/09/11

PETIZIONE PROVOCAZIONE: NASA, FACCI VEDERE COSA C'E' SULLA LUNA!

Jose Escamilla, noto film maker e produttore di discussi documentari inerenti le anomalie lunari, lancia questa petizione contro la NASA, il Dipartimento della Difesa americano, e il presidente Barack Obama, chiedendo la verità sulla foto che vedete qui sopra. Si tratta di un'immagine del suolo lunare presa durante una delle tante missioni della NASA, in cui si vede chiaramente una "tampering" ovvero una cancellatura, creata probabilmente con l'aerografo da qualche tecnico dell'agenzia spaziale americana, con l'intento di nascondere qualcosa che sulla Luna non dovrebbe esserci. Ovviamente questa foto ha valore simbolico, poichè ce ne sono tantissime di analogamente manomesse, e non solo della Luna. Di cosa si tratta? Una costruzione aliena? Un macchinario segreto americano? I resti di un edificio di qualche antica civiltà? Come questa centinaia di altre immagini targate NASA sono state contraffatte negli anni, sia cancellando o colorando oggetti misteriosi, sia ritagliando porzioni intere dell'immagine sostituendole con dei fondali clonati da altre foto. Perchè operare tali mistificazioni se non ci fosse nulla da nascondere? Solo per rendere più belle ed evocative le immagini dello sbarco? No di certo, non in questo caso per lo meno. Sta di fatto che facendo queste cose e nascondendosi dietro a reticenze imbarazzanti la NASA non ha fatto altro che alimentare speculazioni di ogni genere, permettendo addirittura complotti e accuse non sempre credibili come alcune relative all'effettivo sbarco dell'Apollo 11. Personalmente credo che sulla Luna ci siano andati, ma che le foto che ci hanno propinato non fossero tutte originali: il perchè però, se si vuole restare equilibrati, non è possibile dirlo con certezza, anche se le ipotesi e le alternative non sono poi molte. Per questo ho firmato questa petizione. Lo so è inutile: non certo perchè lo chiediamo io ed Escamilla, la NASA rivelerà finalmente i suoi segreti sulla Luna, ma mi sembra giusto non rimanere in silenzio di fronte a questa irriverente presa in giro. A chi interessa chiedo di fare altrettanto, giusto per lasciare un segno del proprio passaggio. Vogliamo la verità, a qualunque prezzo, anzi la pretendiamo in quanto diritto dell'umanità.

23/09/11

QUESTI NEUTRINI DISPETTOSI


Ebbene sì: sembra che durante l'ultimo esperimento effettuato al CERN di Ginevra si sia verificato qualcosa che fa tremare e crollare le fondamenta della fisica classica. Il problema è costituito dai neutrini, microscopiche particelle atomiche dispettose. Fino a qualche anno fa si pensava che non avessero massa, ma in seguito ad alcune verifiche eseguite alla fine degli anni '70, si è scoperto che queste particelle invece ce l'hanno per quanto molto molto picola, e quindi, come tutte le altre cose dotate di massa, devono per forza viaggiare ad una velocità inferiore a quella della luce, che come tutti sanno non è superabile in nessun caso, mai, da alcunchè. Quello che è successo è che un fascio di neutrini sparato nell'acelleratore svizzero, non solo non ha viaggiato a velocità sub-luminare, ma addirittura sembra che abbia superato la velocità della luce! Per chi non si rendesse bene conto di cosa significa gli basti questo: se fosse confermato e riprodotto tale esperimento bisognerebbe riscrivere da capo gran parte della nostra concezione della fisica nucleare, modificando quella visione del mondo e dell'universo che da secoli resiste e determina tutta una serie di teorie scientifiche che si credevano granitiche. Ma non solo: questa scoperta aprirebbe a possibilità fantascientifiche nel campo dei viaggi nello spazio, nel tempo, e nella concezione qudridimensionale della fisica classica. Una rivoluzione copernicana del nostro essere universo, un ribaltamento delle certezze che fin qui determinavano tutto il nostro lavoro verso la conoscenza di noi stessi e del cosmo. Che sia chiaro: per quanto derivante da fonte attendibile è ancora tutto da verificare; è solo un risultato ottenuto in un esperimento, e vista la portata epocale di questa eventuale scoperta, saranno necessarie verifiche puntigliose, nonchè la replica delle condizioni dell'esperimento. Non so quanti di noi siano in grado di rendersi conto di cosa significherebbe davvero un tale ribaltamento delle nostre certezze fisiche, ma se davvero le cose stanno così e i risultati verranno confermati, gli anni a venire potrebbero riservarci delle belle sorprese, e magari dar vita ad una nuove età dorata per i fisici, gli astrofisici e i loro esperimenti.

22/09/11

GRAZIE MILLE, ANZI 100.000!! IO, ME E L'INFORMAZIONE



Non so come, ma siete arrivati a 100.000 visite. Se per qualcuno sembra una cifra ridicola, per me è invece una grandissima conquista, visti i presupposti. Questo blog non ha nessun tipo di remunerazione, le ore che dedico a Insolitanotizia sono tutte sottratte al mio tempo libero e al mio lavoro "vero", soprattutto perchè è per me un piacere scrivere ed indagare i misteri del nostro tempo. Allo stesso tempo però lo vivo anche come un dovere, una missione intellettuale che da tempo sentivo di dover intraprendere, uno stimolo che volontariamente ho deciso di assecondare facendo per il prossimo quello che farei per me, ovvero cercare di capire il mondo che ci circonda, nelle sue pieghe più oscure. In realtà il counter è ripartito un anno e mezzo fa, e fino ad allora l'audience era ancora molto basso, ma qualcosa è cambiato, cambiando anche il taglio delle notizie proposte, rinunciando sempre di più agli scoop da blog sensazionalistico, in favore di un informazione più critica ed irriverente verso il sistema di catalogazione della realtà dei fenomeni misteriosi. Emanciparsi dalla lotta tra complottisti e debunkers era secondo me, l'unico modo per trovare la strada verso l'equilibrio e verso una conoscenza autentica. Se la verità, se "la Natura è un tempio dove dei viventi pilastri lasciano uscire ogni tanto, qualche confusa parola", l'informazione che oggi ne determina la diffusione è diventata un sottobosco fitto ed indistricabile di imput incessanti quanto superflui, un groviglio di rovi in cui è impossibile muoversi agevolmente, senza rimanere impigliati in cose inutili o faziose. E' logico e consequenziale che le nuove generazioni si lasciano scorrere tutto addosso, senza apparentemente trattenere alcun valore: la mole di informazioni è ormai tale, che sarebbe umanamente impossibile processarle mentalmente tutte; l'unica forma di difesa che può attuare il cervello per non venirne saturato, è proprio quella di impermeabilizzarsi. Da molto tempo ormai siamo subissati di dettagli inutili da ogni angolo possibile, quotidianamente bombardati con messaggi commerciali che ci inculcano false necessità, e modelli sociali convenienti solo per chi si sente pastore, visto che ormai la stragrande maggioranza di noi è entrato nel gregge della globalizzazione, volente o nolente. Tutte le trasformazioni del mondo sono determinate dal mutevole umore delle masse, il quale è stimolato da pochi meccanismi in realtà, molto importanti per chi ha l'illusione di controllarli. Uno di questi è proprio l'informazione. Il sapere è potere: per questo per il sistema è vitale far emergere proprio quel genere di notizie che servono allo scopo di perpetuarsi. Lo stratagemma adottato nell'era dell'informazione libera, non potendo più attuare la censura, è quello di nascondere le nozioni che metterebbero a rischio il controllo sulle masse, in un mare di dettami inutili e superflui, distillando la verità in un oceano di ambiguità rendendone difficilissimo il riconoscimento. Quindi per scovare questi brandelli di conoscenza autentica bisogna adoprarsi non poco, e questo richiede uno sforzo che mediamente la pecora globale non ha la voglia nè apparentemente la neccessità, di compiere. D'altro canto hanno costruito un baraccone perenne, con infiniti modi per distrarre dalle cose importanti le nostre menti, rendendo tutto un desiderabile intrattenimento, compresa l'informazione. Nel caso non ci aveste mai fatto caso, basterebbe guardare bene il primo telegiornale che vi capita sott'occhio, notando il genere di notizie messe in scaletta e il modo di divulgarle. Credo ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo, e un po' come nel film Matrix penso sia altrettanto doloroso aprire gli occhi sulla realtà autentica delle nostre vite. Per questo la verità non è per tutti, così come la conoscenza; la democrazia e l'illusione derivante da essa, è solo l'ultimo stratagemma per far credere alle persone di contare veramente qualcosa: il primo passo verso la discesa nel gregge è "credere" di essere informati, di poter esprimere un voto influente, in generale che le cose siano come le vediamo. Il primo passo verso l'emancipazione intellettuale è invece mettere in dubbio tutto ciò che sappiamo, in un sano scetticismo critico. Ecco, 100.000 visite sono per me benzina salutare per continuare a lottare per me stesso e per gli altri, per compiere questo sforzo conoscitivo, andando a cercare nelle pieghe della realtà quelle zone d'ombra, lasciate al buio proprio affinchè nessuno se ne accorga. Certo non ho la presunzione di mostrare la verità, o il cammino verso di essa, ma semplicemente spero che con il mio lavoro il mio lettore si ponga dei dubbi e sia stimolato a cercarsi delle risposte migliori di quelle che gli offre normalmente l'informazione sistematica.
Quindi grazie a tutti voi, è per il vostro silenzioso supporto che la mia missione ha un senso. Forse è davvero solo un'illusione pensare di poter cambiare le cose, ma riuscire a cambiare il modo di pensare è l'unica arma che abbiamo per non smettere di sperare che non lo sia.

20/09/11

MISTERO DI ITALIA UNO E IL SUPER FALSO UFO SPAGNOLO CHE SI TUFFA IN MARE



Ed eccoci di nuovo qui. Giuro che detesto bacchettare il prossimo, specialmente quando già è di per sè in condizioni misere, ma con questa chicca la trasmissione Mistero di domenica scorsa ha toccato davvero il fondo. Trattasi del video dell'ufo spagnolo che si tuffa in mare davanti alla barca dei pescatori. Ebbene, a suo tempo, perchè tra l'altro è un video di più di un anno fa, poco tempo dopo la sua comparsa sul web, era stato pubblicato un fimato in cui si mostrava il making of, dimostrando che si trattava evidentemente di un falso. Non per vantarmi ma io l'avevo capito subito, e come me presumo tutti coloro s'intendono un po' della questione ufo e abbiano visto centinaia di filmati, distinguendo ormai a naso quelli che possono essere fake, da quelli davvero interessanti. Come al solito purtroppo Mistero ha preferito ingannare i propri telespettatori, senza verificare, come nel caso del filmato degli ufo londinesi della settimana prima, altro fake grossolano e conclamato. Oppure, ben più colpevolemente, pur sapendo che si trattasse di un falso noto, lo stesso lo hanno propinato per far godere i propri fan meno informati, o meno critici, che ad un certo livello si bevono di tutto, evidentemente. Gli aggettivi si sprecherebbero: da incompetenti, dilettanti, non professionali, truffatori, inadeguati, e tutto ciò che vi viene in mente dopo aver visto il video qui sopra postato. Ma la cosa pessima è che pretendono di essere una trasmissione di informazione, e hanno pure tutti i mezzi per farlo, e gli "esperti" presunti come Pablo Ayo, che dovrebbero avere almeno quel minimo di bagaglio tecnico e nozionistico per non cadere in queste figure da buffoni. Vergogna, con questo hanno passato il limite: zero credibilità, zero utilità, molta molta incompetenza: CAMBIATE MESTIERE!!

16/09/11

NON SOLO NAZCA: (RI)TROVATI COL SATELLITE MIGLIAIA DI GEOGLIFI IN MEDIO ORIENTE



Per accorgersi dell'esistenza della maggior parte dei geoglifi, l'umanità ha dovuto attendere di poter volare. Infatti, a parte quei pochi disegni terrestri noti da sempre, come ad esempio quelli nel sud dell'Inghilterra, pochi sanno che la prima volta che qualcuno potè vedere e far sapere al mondo delle "linee di Nazca" fu solo nel 1927 grazie al pilota RAF Percy Maitland, che volandoci sopra per caso scoprì con grande sorpresa i più famosi geoglifi del pianeta. In questi ultimissimi anni, anche grazie al numero crescente di satelliti in orbita intorno alla Terra, alla loro potenza di scannerizzazione, e all'utilizzo praticamente domestico con cui si può accedere ad essi, moltissime anomalie del suolo terrestre stanno saltando fuori un po' da tutto il mondo: in genere questo accade in seguito a studi e progetti di gruppi di ricerca archeologica e scientifica, ma come è successo recentemente capita talvolta che ad individuare resti di antichi insediamenti sconosciuti siano semplici appassionati intenti a scrutare il globo con Google Earth. In un modo o nell'altro si è scoperto che l'arte di comporre geoglifi che sembrava un' eccentrica anomalia tipica di alcune culture antiche come ad esempio quella Nazca, fu in realtà un'usanza piuttosto diffusa, visto che ormai se ne contano diversi un po' dappertutto sul nostro pianeta. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati individuati in alcunie zone desertiche del Medio Oriente, più precisamente in Giordania, Libia, Egitto e Arabia Saudita, ma come detto, se ne trovano praticamente in ogni continente, soprattutto in zone molto aride in cui il clima ha potuto risparmiarne le fattezze. In questo caso però non si tratta di qualche linea creata qui e là, ma come sostiene il prof. David Kennedy, docente di storia classica e antica all'University of Western Australia, nel solo Medio Oriente ci sono migliaia di questi "disegni", più o meno complessi, i cui particolari usciranno a breve in un suo articolo che sarà pubblicato sulla rivista "Journal Of Arechaelocigal Science".
Differentemente da quelli peruviani che sono praticamente delle linee tracciate spostando la sabbia desertica ed esponendo il suolo più chiaro, i geoglifi mediorientali sono stati creati con delle pietre, ed inolte secondo il prof. Kennedy, nella sola Giordania quest'ultimi sarebbero molto più estesi, in maggior numero di quelli già numerosi di Nazca, e molto più antichi. Le forme come in tutto il mondo ricalcano figure di animali, simboli e strutture geometriche di vario tipo, mentre le più tipiche sembrano descrivere delle "ruote", ovvero degli strani cerchi con talvolta dei raggi che si dipartono dal centro, in cui i più immaginifici potranno certamente vedere delle similitudini con le raffigurazioni classiche dell'iconografia ufologica. Le varie tribù nomadi che da secoli solcano le piste desertiche che attraversano questi geoglifi li chiamano "i lavori degli uomini antichi": purtroppo il passaggio delle carovane ha certamente stravolto, almeno in parte i disegni originali che i loro avi avevano avuto la cura di immortalare sulla pelle ruvida del pianeta.
In generale questo genere arte antichissima, a differenza di tutte le altre testimonianze figurative dei nostri progenitori, ha in sè qualcosa di profondamente atipico e misterioso: innanzi tutto è scontato che per godere della visione ottimale di tali raffigurazioni bisogna guardarle dell'alto, ma questi sono per lo più stati fatti in luoghi desertici, dove non esistono alture, e in periodi in cui l'uomo non era neanche lontanamente in grado di vincere la forza di gravità e volare. Perchè quindi darsi tanta pena per realizzare complesse e intricate linee, disegnando diversi soggetti emblematici, per non poterne mai apprezzare il risultato? Se non per gli occhi degli uomini, per chi sono stati realizzati? Inoltre tali raffigurazioni non hanno nessun riferimento preciso a funzioni religiose note, rituali particolari, allineamenti astronomici, o ad altro scopo evidente per il quale essere realizzate, e nessuno è ancora riuscito a comprenderne il senso o la necessità. Benchè negli anni, soprattutto in riferimento a Nazca, siano fiorite numerose ipotesi per spiegare il moltiplicarsi di tali creazioni, i risultati di tali interpretazioni risultano piuttosto aleatorie, se non del tutto ridicole, prescindendo in modo macroscopico dal bilanciare tanto lavoro di realizzazione e progettazione, con il beneficio ottenibile. Infatti le tesi più in voga attualmente propugnate da insigni archeologi specialisti, vanno dai percorsi rituali, alle indicazioni per trovare corsi d'acqua sotterranei, a cerimoniali non ben identificati. Oltre a queste ne esistono di ben più strampalate, le quali benchè ugualmente non provabili, nascono in genere da studiosi del paranormale e dell'ufologia da baraccone: la teoria più famosa e condivisa in questi ambienti è certamente quella che vede nelle linee, indicazioni "stradali se non vere e proprie piste d'atterraggio per gli extraterrestri. Tutto questo fiorire di idee bizzarre nasce però dal fatto che effettivamente si è ben lontani da trovare una spiegazione razionale valida e soddisfacente, e nessuno è ancora riuscito ad intuire e a spiegare i significati autentici e la proliferazione di tanti geoglifi in giro per il mondo. Dunque c'è stato un periodo nel passato dell'uomo in cui per qualche motivo diverse popolazioni, autonomamente sentirono la necessità di adoprarsi per tracciare numerose e complicate raffigurazioni, abbastanza grandi e nella giusta traiettoria affinche potessero essere osservate dall'alto, e da distante. In alternativa alle ipotesi meno razionali resta da capire dunque come mai il fenomeno racchiuda in sè per lo meno una tale valenza archetipica, visto che antiche culture le più disparate, da tutte le parti del globo, anche se impossibilitate nella reciproca conoscenza, e quindi nell'imitarsi a vicenda, abbiano sentito la necessita di raffigurare forme gigantesche sulla crosta terrestre. Certo è che non è facile riuscire a comprendere nelle attuali teorie storiche una coicidenza del genere; come per le piramidi lo sarebbe solo ammettendo l'impossibile, riscrivendo da principio la possibilità di contatto tra i vari continenti, e di conseguenza dello sviluppo tecnologico raggiunto dagli antichi, rivalutando per sempre le capacità, gli usi e i costumi di popolazioni intese oggi ancora come primitive. Un gran colpo di fortuna sarebbe quello di trovare una sorta di "stele di Rosetta", un qualcosa che ci permetta di entrare nella mente dei nostri progenitori e penetrarne i segreti, rivoluzionando il nostro sguardo sulle loro capacità dipanandoi tanti misteri che attualmente non siamo in grado di risolvere.
Di contro in realtà è possibile che sia tutto molto più semplice di quanto crediamo, ed è solamente colpa nostra che abbiamo perso il contatto concettuale con questi popoli; la nostra civiltà ha dimenticato tutto a causa di un percorso che negli ultimi due secoli ha compiuto sì un salto tecnologico-culturale equiparabile a millenni di sviluppo, ma ha altresì separato irrimediabilmente il nostro sentire da quello degli antichi. Questa è certamente una spiegazione possibile, ma comunque sempre parziale: siamo tanto intelligenti e consapevoli, ma non riusciamo a comprendere qualcosa che a nostro confronto dovrebbe essere intuitivamente semplice, primitivo. Per come ci è dato di conoscere, la storia si è svolta in un certo modo, ed è comodo per tutti cercare di confermarne le tesi, perpetuando lo stereotipo dell'antico inferiore; in realtà non passa giorno che un'anomalia storica si affacci sulla scena, e quando si tratta di un oggetto piccolo e occultabile lo si nasconde nelle segrete dei musei a prendere la polvere, cercando di dimenticarne l'esistenza; ma quando si devono affrontare invece antichissimi templi mastodontici o enormi geoglifi su chilometri quadrati di deserto, allora lì gli storici e gli archeologi famosi scrivono articoli pomposi, stupendosi e domandandosi cosa volessero comunicarci questi incredibili popoli antichi, sempre più capaci di quanto si credesse. Tutto questo però avanzando ipotesi pedanti, contorte purchè innocue, sempre in linea con gli stereotipi classici, tanto da non minacciare lo status quo. Per la nostra storia la posizione dominante della cultura contemporanea e la sua superiore visione delle cose è incontrovertibile, pena l'emarginazione, inderogabilmente ed orgogliosamente intesa come il sacrale culmine splendente del progresso evolutivo dell'uomo.