14/05/11

QUESTIONE ABDUCTION: NUOVO DOCUMENTARIO INTERESSANTE. UFOs, Aliens, and the Question of Contact - 1 of 8



Questo nuovo film è piuttosto ben fatto, molto aggiornato e ben argomentato, ma ha un'impronta decisamente faziosa, nel senso che è completamente votato all'accettazione e allo sviluppo delle teorie riguardanti le abduction. Infatti dopo ad una breve premessa generale di stampo ufologico classica, basata anche su documenti ufficiali, il resto è tutto un'immersione nelle tematiche relative ai rapimenti e alla denuncia della presunta agenda aliena. Interessante è la posizione del tutto polemica nei confronti del "Disclosure Project", il quale avrebbe il torto di assumere per assioma che gli alieni sono buoni, salvifici o comunque eticamente superiori. Infatti, secondo gli autori del documentario ma anche per tutti i ricercatori nel fenomeno abduction, le varie contaminazioni new age, e le diverse correnti ufologiche contattistiche ed esopolitiche, che vedono il contatto con eventuali civiltà aliene come cosa positiva, sarebbero del tutto fuori strada, visto che le evidenze raccolte dalle ipnosi dei rapiti suggeriscono una realtà ben diversa. Semplicemente le pochissime prove di cui disponiamo farebbero pensare più ad un'abile messa in scena da parte di schiere di alieni malefici, i quali presentandosi con l'inganno e con forme adatte allo scopo, trarrebbero da millenni nutrimento psichico a danno degli esseri umani, i quali incosapevolmente sarebbero niente meno che un grosso allevamento cosmico di "bestiame", ridotto in schivitù con l'astuzia perversa da parte di civiltà super-evolute tecnologicamente, ma moralmente spietate, votate al parassitismo. Le ragioni di questo abominio sarebbero però assai vaghe, d'altronde come si può pretendere di comprendere una logica del tutto aliena, di cui per appunto non conosciamo niente? L'idea come detto, è quella che questi esseri capaci di gestire l'iperspazio, dove tutto è possibile e dove la fisica degli elementi sembra essere manipolabile, abbiano bisogno di qualcosa che diversamente non trovano altrove, se non qui sulla Terra, negli esseri umani. Si va dall'ibridazione, perfetto cavallo di troia e via senza dubbio più efficace per prendere controllo del pianeta, al nutrimento psichico delle nostre emozioni, per non ben specificate necessità, come già accennato in molte culture indigene, ad esempio quella meso-americana di cui racconta Carlos Castaneda.
Il grosso limite di queste teorie è il metodo con cui sono costruite, ovvero l'arcinoto racconto degli addotti, spesso ottenuto con l'ipnosi, procedura che è scientificamente considerata non affidabile. Per contro si osserva che soggetti diversi, con cultura ed estrazione le più disparate, apportano elementi straordinariamente comuni e riscontri identici, pur non avendo potuto condividere gli stessi stereotipi o possedere gli archetipi necessari. In realtà le basi di quest'ultime affermazioni sono piuttosto aleatorie, a maggior ragione nel mondo attuale, in cui la condivisione culturale è alla portata di tutti, e attraversa il pianeta intero. Liquidare però il fenomeno come pittoresca fantasia contemporanea e tutti questi anni di ricerche specifiche come speculazione ossessiva, sarebbe un errore. E' un dato di fatto che la questione esiste, e secondo gli studi effettuati non è meramente una bizzarra manifestazione psichica immaginifica, o patologica. Il problema è che il metodo d'indagine non è sufficiente, e che poco si fa per migliorarlo. Le soluzioni sembrano fuori portata per ora, visto che si avrebbe a che fare con un mondo al di là della nostra comprensione, sia fisica che logica, e non si vede all'orizzonte un nuovo sistema investigativo. Il mio punto di vista è che le basi della teoria siano ancora troppo traballanti per assumere capisaldi così radicali, solo in base ad elementi così poco verificabili. Però le conseguenze e le implicazioni che ne derivano sono talmente agghiaccianti e compromettenti che sarebbe ingenuo non spendere l'energia necessaria per andare a fondo della questione, anche solo per escluderla. Forse se potessimo mettere insieme tutti i dati che ancora ci sono nascosti da chi ha interesse a mantenere il segreto, e se potessimo unire quei pochi pezzi del puzzle che abbiamo a disposizione, le cose sarebbero diverse e le ricerche ad un altro punto. L'unico modo per emanciparsi dall'ignoranza e per reprimere le false illusioni è la conoscenza a qualunque costo, la verità a qualsiasi prezzo: senza la volontà e il sacrificio, ma soprattutto senza la partecipazione della comunità scientifica e l'appoggio delle istituzioni, i singoli ricercatori non riusciranno a cambiare le cose. Siamo davvero così sicuri che siano solo tutte baggianate? E di conseguenza, siamo pronti correre il rischio?

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