05/06/09

MISTERI AEREI


Volare resta sempre il modo migliore e più sicuro per viaggiare, lo sappiamo, ma a volte significa anche rimanere inghiottiti per sempre nelle profondità di un mistero insondabile. Insieme all'ultimo caso clamoroso dell' A330 AirFrance scomparso sul pacifico davanti al Brasile, mi vengono in mente il Let-410 della Transaven diretto a Los Roques del 4 gennaio 2008, anch'esso misteriosamente sparito durante il tragitto, e il famosissimo enigma del DC9 Itavia del 27 giugno 1980 esploso (fatto esplodere) in volo nelle vicinanze di Ustica. Questi 3 casi apparentemente hanno poco in comune oltre alla tragica fatalità, ma ognuno di essi resterà nel nostro immaginario come un buco sul tessuto delle certezze della vita, soprattutto quando la mancanza di elementi logici per determinare le cause meccaniche dell'incidente lascia aperte le ipotesi più inquietanti, rendendo il giallo quasi nero. In ognuno di questi casi i tracciati radar non chiariscono un gran chè (quando ci sono), il may day non è stato lanciato, quindi a bordo non vi è stato il tempo per rendersi conto della minaccia. Se l'Itavia è stato recuperato, con relative scatole nere rese poi colpevolmente inutilizzabili, negli ultimi 2 invece non si trovano resti convincenti, ma in tutti e tre i casi l'impressione che rimane è che ci sia qualcosa che non si deve sapere, e l'indicibile segreto è mantenuto a costo della vita dalle poche persone che sanno. In effetti il business aereo è continuamente minacciato da più fronti, dal prezzo del carburante al terrorismo, ci manca solo di scoprire una nuova voce nell'elenco delle possibili fonti di sciagura, tipo tempeste solari o campi magnetici instabili o ufo, che le statistiche vantate dalle compagnie di volo dovrebbero subire dei ritocchi scomodi e deleteri. La gente ha già fin troppa paura nel compiere l'innaturale gesto del volo per sconvolgerla con l'insostenibile indeterminatezza delle fatalità. Quindi in ogni caso risulterebbe logico che se qualcuno sapesse qualcosa di scomodo sarebbe poco furbo a non tenersela per . La cosa che mi fa scrivere questo testo è però il mistero, il segreto dello svolgimento reale dei fatti che non vuole essere sciolto, e le numerosissime testimonianze di piloti professionisti su oggetti ed avvenimenti soprannaturali che spesso hanno messo in pericolo la loro incolumità in cielo. Riguardo ad Ustica le probabilità si riducono a due: la più gettonata è quella dell'abbattimento da parte di un caccia NATO che nel tentativo di spazzare via un fantomatico MIG libico, magari con a bordo Gheddafi, abbia combinato la frittata mancando l'intruso che si era sistemato sotto la pancia del DC9, poi colpito (con i più sentiti complimenti per l'intuizione geniale da parte del popolo italiano). La seconda, per quanto possa in prima analisi risultare ridicola ad una mente razionalista, è l'ipotesi ufo. A chiunque sia spuntato un sorrisetto ironico gli consiglio di leggere questo. Seppur scomoda ed imbarazzante, questa relazione su un ipotetico coinvolgimento di un ufo nel disastro di Ustica fu vagliata e considerata con molta attenzione dal magistrato inquirente, soprattutto perchè in ultima analisi, molti degli elementi a favore di questa tesi risulterebbero sorprendentemente illuminanti per spiegare alcune incongruenze allora come oggi ancora irrisolte. L'aereo da turismo scomparso di fronte alle coste del Venezuela dove probabilmente persero la vita altri italiani innocenti, se è possibile è un caso ancora più misterioso, su cui a malapena basterebbe un libro per evidenziare i risvolti complessi delle possibili eventualità concatenatesi in questo incidente: dalle condizioni della compagnia in questione (Transaven) agli inquietanti ritrovamenti parziali di resti umani e parti dell'aereo, che non fanno altro che renderlo un rompicapo insolvibile. I familiari delle vittime (specialmente la famiglia Durante) sono anni ormai che sbattono contro il famoso muro di gomma, venezuelano questa volta, addirittura hanno ancora una flebile speranza di ritrovare vivi i loro cari, nell'ipotesi che l'aereo sia stato dirottato da narcotrafficanti; anche lì le incongruenze misteriose sono molte a cominciare dal conteggio dei passeggeri, di cui manca a tutt'oggi il numero esatto. Anche qui se volessimo notare una componente di possibile coinvolgimento ufologico potremmo considerare lo spegnimento ingiustificato di entrambi i motori dell'aereo e le altre avarie comunicate dal pilota prima di sparire nel silenzio, come nella classica casistica di un incontro ravvicinato, oltre al bagliore e al boato testimoniati da pescatori della zona. In ultimo l'A330 partito dal Brasile è scomparso da troppo poco tempo per avere delle risultanze particolari. Si sa solo che non può essere lui il responsabile della lunghissima chiazza di carburante individuata nell oceano, troppo estesa per appartenere ad un aeromobile di quel tipo e c'è ancora confusione sul ritrovamento dei possibili rottami. Ma anche in questo caso i misteri sembrano già troppi e quando le cose vengono taciute spesso è perchè non si possono ammettere. Sarà un caso ma è molto strano che uno degli elementi riscontrato è che la velocità dell'aereo fosse troppo bassa (?) e che i dispositivi automatici di segnalazione guasti a terra d'improvviso erano come impazziti. In oltre un pilota su un altro velivolo nelle vicinanze ha testimoniato di aver visto un immenso bagliore seguito da tre altre luci. mah.. La verità è una cosa complessa da capire, ma a volte fin troppo semplice da spiegare. Le disgrazie capitano e qualunque siano le cause che le determinano, chi deve risponderne in genere deve anche pagarne il prezzo e spesso non ne ha voglia; di conseguenza nessuno di noi si stupisce più di tanto in fondo, nel vedere che in questi come in altri casi analoghi la verità non tornerà mai più a galla.

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