Essendo socio del CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), resomi disponibile per approfondire un caso di avvistamento ufologico avvenuto nella mia zona, ho avuto l'occasione per indagare, intervistare il testimone e redarre un rapporto formale da consegnare agli archivi.
Per quanto non si tratti di un fatto epocale il caso su cui ho investigato è certamente interessante, così come lo è stato cimentarmi in questa esperienza, utile anche solo per mettere in paratica tanti anni di studio e per conseguire una certa dimestichezza nel rapportarmi nel modo più corretto nei confronti di un testimone di un oggetto volante non identificato. In effetti esiste un manuale destinato agli inquirenti nelle cui pagine si trovano nel dettaglio tutti gli accorgimenti indispensabili per effettuare l'indagine nel suo complesso: a parte tutti gli aspetti tecnici, ci sono ampi suggerimenti su come svolgere l'intervista al testimone, sull'atteggiamento da tenersi nei suoi confronti, le domande e le tecniche essenziali per ottenere l'insieme dei dati importanti al fine di riuscire a rendere un'idea, la più verosimile possibile, della realtà dei fatti avvenuti. Inoltre nel “Manuale di Metodologia di Indagine Ufologica” fornitomi dal CISU (Edizioni UPIAR, curato nella sua ultima edizione del 2010 da Edoardo Russo, attuale direttore del centro) ci sono tutte le istruzioni per compilare un rapporto d'indagine, strumento indispensabile per permettere a terzi di cogliere tutte le sfumature dei dettagli relativi all'avvistamento e al testimone, al fine di comprendere nel modo migliore possibile l'evento nel suo complesso. Per questo ogni aspetto del rapporto deve essere curato con la massima precisione e con assoluta fedeltà, riportando ad esempio esattamente le parole dell'intervistato anche qualora risultino grammaticamente scorrette, senza ritoccare o aggiungere nulla di proprio, se non nelle considerazioni personali e nel riepilogo definitivo dei fatti. L'intervista, ovvero il cuore del lavoro, è certamente la parte più difficile: fare domande senza influenzare il testimone, ma ottenendo il massimo del realismo possibile, è un arte; bisogna operare una maieutica tutta particolare per la quale ci vuole notevole esperienza ed un talento specifico. Da questo dipende gran parte della bontà del risultato di un'indagine.
In sostanza anche se il rapporto è un approfondimento necessario, utilissimo per valutare con una certa completezza la portata di un avvistamento ufologico, purtroppo non sempre viene effettuato: questo succede per diversi motivi, non non ultimo la ritrosia di alcuni testimoni ad essere intervistati. Infatti il minimo inidspensabile viene rappresentato dal questionario base, uno standard disponibile su tutti i siti on line dei centri ufologici più importanti, nel quale colui che segnala un'avvistamento può, grazie ad alcune domande fondamentali, ricreare un idea approssimativa di ciò che ha visto senza dover sostenere l'"esame" di un inquirente. Ovviamente si tratta spesso di domade un po' forzate e prive della possibilità di approfondimento, quindi molto spesso risulta fondamentale procedere con un'intervista, affinchè il testimone possa esprimere con parole sue le specificità e le caratteristiche particolari della situazione vissuta. Infatti capita spesso che alcuni dettagli, come ad esmpio i colori o la forma di un ufo siano piuttosto complicati da descrivere sommariamente, senza giri di paole che permettano una comunicazione più esaustiva, cosa che risulta sovente impossibile da espletare in un questionario prestampato. E' appunto per questo che si procede con un'intervista approfondita, la quale tra l'altro non di rado si è dimostrata decisiva per individuare eventuali truffe e mistificazioni, o più semplicemente per stabilire l'effettiva natura prosaica e identificabile di quello che all'inizio sembrava essere un oggetto anomalo e misterioso.
Veniamo al caso in questione: l'avvistamento è avvenuto a San Rocco di Bernezzo, a pochi chilometri da Cuneo, in data 22/07/2010 alle ore 22,04 da parte del sig. xxxx. e parzialmente da sua moglie xxxx, mentre erano nel giardino dell'abitazione dei genitori di quest'ultima. Il testimone avvertito dalla sua compagna vede per qualche secondo un'intensa luce sferica incandescente muoversi nel cielo 500-700 metri davanti a sé, grande più di un elicottero, la quale dopo alcune variazioni di intensità luminosa, nell'allontanarsi linearmente a velocità sostenuta, si spegne di colpo e rivela le fattezze apparenti di un velivolo a forma di “V”, o a boomerang. Il testimone perde di vista l'oggetto quando questo, dopo un paio di minuti di volo lineare, allontanandosi si confonde all'orizzonte in un blocco nuvoloso scuro.
Il rapporto consta di una ventina di pagine, nelle quali potrete leggere tutto ciò che c'è da sapere su questo caso e rendervi conto di come si trascrive un'indagine: per gli appassionati (oltre a consigliare di procurarsi il “Manuale di Metodologia di Indagine Ufologica”) questa è un'occasione di conoscere il lavoro standard di un ufologo.
Qui potrete leggerre e scaricare il testo completo del rapporto