Non so come, ma siete arrivati a 100.000 visite. Se per qualcuno sembra una cifra ridicola, per me è invece una grandissima conquista, visti i presupposti. Questo blog non ha nessun tipo di remunerazione, le ore che dedico a Insolitanotizia sono tutte sottratte al mio tempo libero e al mio lavoro "vero", soprattutto perchè è per me un piacere scrivere ed indagare i misteri del nostro tempo. Allo stesso tempo però lo vivo anche come un dovere, una missione intellettuale che da tempo sentivo di dover intraprendere, uno stimolo che volontariamente ho deciso di assecondare facendo per il prossimo quello che farei per me, ovvero cercare di capire il mondo che ci circonda, nelle sue pieghe più oscure. In realtà il counter è ripartito un anno e mezzo fa, e fino ad allora l'audience era ancora molto basso, ma qualcosa è cambiato, cambiando anche il taglio delle notizie proposte, rinunciando sempre di più agli scoop da blog sensazionalistico, in favore di un informazione più critica ed irriverente verso il sistema di catalogazione della realtà dei fenomeni misteriosi. Emanciparsi dalla lotta tra complottisti e debunkers era secondo me, l'unico modo per trovare la strada verso l'equilibrio e verso una conoscenza autentica. Se la verità, se "la Natura è un tempio dove dei viventi pilastri lasciano uscire ogni tanto, qualche confusa parola", l'informazione che oggi ne determina la diffusione è diventata un sottobosco fitto ed indistricabile di imput incessanti quanto superflui, un groviglio di rovi in cui è impossibile muoversi agevolmente, senza rimanere impigliati in cose inutili o faziose. E' logico e consequenziale che le nuove generazioni si lasciano scorrere tutto addosso, senza apparentemente trattenere alcun valore: la mole di informazioni è ormai tale, che sarebbe umanamente impossibile processarle mentalmente tutte; l'unica forma di difesa che può attuare il cervello per non venirne saturato, è proprio quella di impermeabilizzarsi. Da molto tempo ormai siamo subissati di dettagli inutili da ogni angolo possibile, quotidianamente bombardati con messaggi commerciali che ci inculcano false necessità, e modelli sociali convenienti solo per chi si sente pastore, visto che ormai la stragrande maggioranza di noi è entrato nel gregge della globalizzazione, volente o nolente. Tutte le trasformazioni del mondo sono determinate dal mutevole umore delle masse, il quale è stimolato da pochi meccanismi in realtà, molto importanti per chi ha l'illusione di controllarli. Uno di questi è proprio l'informazione. Il sapere è potere: per questo per il sistema è vitale far emergere proprio quel genere di notizie che servono allo scopo di perpetuarsi. Lo stratagemma adottato nell'era dell'informazione libera, non potendo più attuare la censura, è quello di nascondere le nozioni che metterebbero a rischio il controllo sulle masse, in un mare di dettami inutili e superflui, distillando la verità in un oceano di ambiguità rendendone difficilissimo il riconoscimento. Quindi per scovare questi brandelli di conoscenza autentica bisogna adoprarsi non poco, e questo richiede uno sforzo che mediamente la pecora globale non ha la voglia nè apparentemente la neccessità, di compiere. D'altro canto hanno costruito un baraccone perenne, con infiniti modi per distrarre dalle cose importanti le nostre menti, rendendo tutto un desiderabile intrattenimento, compresa l'informazione. Nel caso non ci aveste mai fatto caso, basterebbe guardare bene il primo telegiornale che vi capita sott'occhio, notando il genere di notizie messe in scaletta e il modo di divulgarle. Credo ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo, e un po' come nel film Matrix penso sia altrettanto doloroso aprire gli occhi sulla realtà autentica delle nostre vite. Per questo la verità non è per tutti, così come la conoscenza; la democrazia e l'illusione derivante da essa, è solo l'ultimo stratagemma per far credere alle persone di contare veramente qualcosa: il primo passo verso la discesa nel gregge è "credere" di essere informati, di poter esprimere un voto influente, in generale che le cose siano come le vediamo. Il primo passo verso l'emancipazione intellettuale è invece mettere in dubbio tutto ciò che sappiamo, in un sano scetticismo critico. Ecco, 100.000 visite sono per me benzina salutare per continuare a lottare per me stesso e per gli altri, per compiere questo sforzo conoscitivo, andando a cercare nelle pieghe della realtà quelle zone d'ombra, lasciate al buio proprio affinchè nessuno se ne accorga. Certo non ho la presunzione di mostrare la verità, o il cammino verso di essa, ma semplicemente spero che con il mio lavoro il mio lettore si ponga dei dubbi e sia stimolato a cercarsi delle risposte migliori di quelle che gli offre normalmente l'informazione sistematica.
Quindi grazie a tutti voi, è per il vostro silenzioso supporto che la mia missione ha un senso. Forse è davvero solo un'illusione pensare di poter cambiare le cose, ma riuscire a cambiare il modo di pensare è l'unica arma che abbiamo per non smettere di sperare che non lo sia.
1 commento:
Ti faremo chiudere!
firmato
I Rettiliani
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